Enrico, nel tuo scrivere (parliamo di “Metamorfosi di un sogno” e del prossimo “Il Tempo”) appare evidente una oscillazione tra poetico, fantastico, filosofico ed anche esoterico.
Come è nato questo mix molto particolare, quanto è istintivo ed emozionale e quanto frutto di una costruzione letteraria?

Queste due piccole opere rappresentano una evoluzione naturale dello stile di espressione personale, inizialmente pervaso da sogni ricchi di simbolismo fino ad arrivare come nel caso del TEMPO ad una scrittura a getto intuitiva, come un genere di meditazione riportata su carta. E’ vero che i miei studi, le mie ricerche hanno la loro importanza riguardo i temi trattati ma solo quando sono supportati da esperienze personali che ne danno l’energia per svilupparsi in attimi di vita che si trasformano in racconti profondi.

Lo stile di scrittura che utilizzo è di base poetico perché questa è anche la maniera con cui mi relaziono al mondo che sia interiore o esteriore.

Parliamo di “Blues”, la tua prossima uscita. Molto ormai si è scritto sugli anni della contestazione e sulle generazioni che li vissero. Dove pensi di discostarti da questa letteratura ormai divenuta genere?

Blues è un romanzo, una storia vera vissuta negli anni sessanta e inizio settanta di alcuni giovani di periferia. E’ un vecchio blues di strada, una poesia dell’anima che canta l’alba delle nostre vite su questa terra, di noi che in quegli anni avevamo 16-20 anni. Questa è la differenza, questo libro è una poesia dell’anima, un blues.

“Conseguenze di un sogno”. quale è per te l’importanza del ricordo?

Quando ho scritto quel libro, il ricordo per me era di fondamentale importanza, in particolare nella seconda parte dove ho descritto la continuazione della vita dopo la morte, addirittura ho usato delle tecniche di meditazione regressiva.

Cinque cose che ti hanno formato: libri, film, musiche, qualsiasi cosa.

Ho letto libri di tutti i tipi adatti al periodo che vivevo, libri esoterici, tosofici, mistici, religiosi, racconti e romanzi, musiche di tutti i tipi dai Pink Plyd a Jon Mayall. Da Eric Clapton a Santana a musiche mistiche orientali e così via, film pochi ma tanta strada a piedi ed in macchina.

Descriviti in una riga.

Non ho nessuna religione, nessun credo, nessuna fede, cerco di vivere nel momento presente.